# 1
inizio
 

Quando feci la Cresima (11 anni) ricevetti come regalo un fantastico Commodore 64! Finalmente! Non so se fui il primo tra i miei amici ad averlo o forse Davide mi aveva già preceduto. Credo anzi che fu Matteo, il mio migliore amico d’infanzia, il primo a comprarlo e fu da lui che potei vedere di quali fantastiche cose era capace. Si trattava di una macchina assai più potente del VIC 20.


Cominciavo già ad avere un'idea su cosa fosse un computer e come andava usato. Probabilmente avevo anche già scritto i primi programmini in BASIC copiati dal manuale d’uso.

  

La mia prima configurazione era base, il C64 collegato via antenna al solito TV in bianco e nero da 14 pollici, il registratore a cassette Commodore ed un Joystick.

Inizialmente erano soprattutto videogiochi. Il C64 lo usavo per giocare da solo, con mio fratello o con gli amici. All'epoca i giochi erano su cassetta a nastro magnetico (proprio come quelle dove si registrava la musica) e si caricavano quindi con il “Datasette” Commodore... operazione lentissima! Più il gioco era bello, più pazienza ci voleva... e si parla di parecchi minuti di caricamento.


I giochi seri, quelli belli e originali erano protetti dalla copia. Andava di moda il "duplicatore" di cassette per copiarli: un dispositivo a cui si collegava un altro registratore, così uno leggeva e l’altro scriveva una copia esatta della cassetta in play. A quei tempi avevo anche la passione per l'elettronica, sebbene fossi alle primissime armi. Assieme al mio amico Matteo avevamo imparato a realizzare i circuiti stampati, brutalmente disegnati con pennarello indelebile e poi sviluppati nel bagno di acido. In questa maniera ci siamo ingegnati e creavamo (e vendevamo) i duplicatori.


Pian piano la curiosità mi portò anche a sperimentare la programmazione in BASIC. Va detto che il C64 era corredato di un utile manuale d'utente dove insegnava anche le basi del linguaggio BASIC. Facevo cose molto semplici.


Come non ricordare il mitico PaperSoft, una giornaletto dove erano riportate intere pagine di listato BASIC che alla fine erano un gioco, spesso neanche tanto bello. Ma la voglia di novità e di provare era tanta, sebbene i listati fossero composti da centinaia di noiosissimi “DATA 128, 12, 114, ...” dove se ne sbagliavi anche uno solo non funzionava più niente.


Quante ore passate a digitare i programmi di PaperSoft! Mio fratello dettava e io scrivevo, o viceversa. A volte faceva tutto lui da solo in cambio di poter giocare col mio C64.

Ciao, mi chiamo Roberto.

Quanto segue è la mia storia informatica: non ha alcuno scopo o utilità, è soltanto la mia memoria. Serve a me stesso per non dimenticare e chissà se forse risveglierà dei ricordi anche in te che stai leggendo. Di tanto in tanto aggiungerò qualche dettaglio, se mi verrà in mente qualcosa di nuovo. Non voglio infatti dimenticare la bellissima esperienza fatta nell'adolescenza che fortunatamente è coincisa con il boom del mondo dei computer.


Sono contentissimo di essere nato a fine 1972 perché così ho potuto vivere tutto ciò.

Essere adolescente adesso, negli anni 2000, non mi piacerebbe perché esiste già tutto, tutto è accessibile, tutto perfetto ma pochissimi sanno come funziona.

Invece io ho vissuto l'alba dell'elettronica e dei computer e ne sono contentissimo; ad essere preciso forse avrei voluto nascere solo qualche anno prima: così avrei avuto qualche soldino in più invece di essere un ragazzetto squattrinato che poteva solo restare a guardare molte delle meraviglie tecnologiche dell'epoca.


Ho potuto assistere ai primi personal computer che entravano nelle case della gente comune, i primi videogiochi, i primi applicativi seri... i primi modem, il sistema Videotel della SIP, ITAPAC, per poi arrivare alle prime connessioni Internet.


Ho visto il Commodore 64 fare miracoli di programmazione... cose impensabili per molti programmatori di oggi dove se qualcosa non va o è lento rispondono che "ci vuole un PC più potente". Chi sarebbe in grado, oggi, di realizzare quello che era il Windows del C64, chiamato GEOS... provate a farlo oggi su un processore a 8 bit con 1MHz (scarso) di clock!!!

Dopo qualche anno di PRESS PLAY ON TAPE, ormai già velocizzato col TurboTape, arrivò il drive di floppy disk da 5,25" Commodore 1541. Sinceramente non ricordo dove l'ho comprato e ho anche qualche dubbio di averlo avuto; qualche vago ricordo ce l’ho, ma era mio o forse era solo in prestito da Matteo? In seguito ho avuto il 1571, questo sono sicuro che fosse mio anche se non ho idea di come l’ho avuto, se l’ho comprato usato... questo drive poteva scrivere anche su entrambe le facce del floppy, raddoppiando così lo spazio disponibile sul disco.


Che gioia i floppy, che potenza, che libertà! Finalmente tutto si caricava e si salvava molto velocemente, ma soprattutto per accedere ad un file non bisognava più dover mandare avanti o indietro il nastro della cassetta cercando l'inizio...


Mi pare fosse più o meno in questo periodo che cominciai a fare sul serio con la programmazione (avevo 15 anni circa); mi piaceva sempre più e, dopo aver imparato per bene il BASIC ed essermi reso conto che più di tanto non ci si poteva fare, iniziai ad interessarmi anche all'Assembler.


Ricordiamoci che non esisteva Internet né nulla di simile. Come al solito feci tutto da autodidatta, non avevo idea di cosa fosse un compilatore e forse erano ancora cosa rara, per cui si accedeva direttamente alla memoria del C64 e al codice macchina col mitico ZOOM. Quante centinaia di volte avrò lanciato questo editor!


Alla fine non è che facessi grandi cose, era soltanto tanta pura voglia di sperimentare.


Uno dei software che ricordo, il primo (e l'unico su C64) che mi fu pagato era per un'officina di un meccanico, un database di gestione articoli del magazzino e clienti con stampa delle ricevute. Detto così sembra complesso, ma alla fine non era nulla di straordinario. Scritto in BASIC e forse con qualche routine in Assembler dove era richiesta velocità. Avevo 20 anni e se non sbaglio mi fu pagato 80 mila lire. Come ero stato contattato? Tramite il Videotel.


Ah, il Videotel!! Che roba!! Era il futuro!! Potersi collegare tramite la linea telefonica ad altri computer, inviare e ricevere messaggi, leggere informazioni, usare le chat... Tutto questo iniziò con l'adattatore telematico SIP 6499; mitico, un modem sviluppato ad-hoc per il Commodore 64 che includeva un software per le pagine in standard Prestel (come il Televideo RAI).


Sempre per via della grande passione, disassemblai e studiai tutto il software contenuto nella ROM del 6499, stampato con una stampante ad aghi (non ricordo quale modello fosse). Svariate decine di pagine (a righe gialle, carta copiativa che aveva rimediato mio zio). Una volta capito come fare, sviluppai un plug-in per inviare e ricevere file, opportunamente convertiti in testo (UUencode), tramite la mailbox del Videotel. E funzionava! Anche amici e conoscenti cominciarono ad adoperarlo. Mannaggia non ho conservato nulla...


Successivamente si apriva anche il mondo delle BBS, a cui accedevo sempre tramite il 6499. Alla fine non è che ci fosse nulla di utile, giusto qualche inutile programma scaricabile gratuitamente (all'epoca l'alternativa erano solo le riviste in edicola). Ma la grandiosità stava nel fatto di essere collegati via telefono ad un computer in un'altra città! Incredibile! E che bollette telefoniche per le chiamate interurbane... quante sgridate dai genitori! L'arrivo della bolletta SIP era sempre un trauma.


Quando iniziò il declino del Videotel venne la moda di ITAPAC, qui però c'erano solo chat. Accidenti di nuovo alla memoria... so di aver avuto anche un modem più veloce, da 1200 baud invece dei 300, però non riesco a ricordare con quale software lo usavo... se anche per il Videotel o solo BBS...

Ultimo aggiornamento: 23/mag/10

Qui, più o meno, termina la storia del C64. Splendido periodo, lo rifarei 100 volte. Tante cose le ho dimenticate, qualcosa al momento mi sfugge e l'aggiungerò in seguito. Tanto altro è impossibile descriverlo a parole.


Riporto qualche immagine presa qua e là su Internet che mi piace rivedere perché risvegliano in me tanti bei ricordi.

Infine ci fu il GEOS, secondo me la più grande opera d’arte su C64. Una scrivania e un sistema a finestre come quelli che siamo abituati ad usare oggi. Era il Windows del C64 (esisteva già Windows?) ed era corredato di utili applicativi tipo Office.

Ormai però il C64 cominciava ad essere un prodotto vecchiotto per cui cominciavo a guardare avanti, si stava affacciando il pianeta Amiga.

Ci fu un periodo, credo a fine scuole medie o primi anni delle superiori, in cui il C64 non mi interessava più... ero molto più preso dall’elettronica. Annoiato, ricordo che con Matteo ci divertivamo ad aprirlo e con le mani (o forse con la punta di un cacciavite?!) cercavamo di fare contatti tra i vari componenti causando funzionamenti anomali.

Il mio C64 si ruppe, non sono sicuro se fosse a causa di questi maltrattamenti. Lo riportai al venditore (Cecchini Loris di Rio Salso) che a sua volta lo spedii al centro assistenza... dopo qualche settimana ritornò riparato: era saltato un diodo. Oggigiorno i computer non si riparano più, si sostituiscono.

CONTINUA...evoluzione.html

Ero ancora un bambino. Non ricordo quanti anni avessi, ero alla scuola elementare. Il primo computer che vidi fu il Commodore VIC20 a casa del mio vicino di casa Davide, qualche anno più piccolo di me. Glie lo avevano regalato i genitori.


Ricordo ancora la prima volta che l’abbiamo usato assieme, credo ci fosse anche mio fratello Armando, nessuno di noi aveva idea di cosa ci si potesse fare né come andasse usato. Pensavamo fosse una specie di forma di vita artificiale e intelligente, quindi io, il più grande, provai a digitare qualcosa... erano domande tipo “come ti chiami?”, “chi sei?” oppure “che ore sono?” e siccome la risposta era immancabilmente “?SYNTAX ERROR” tentai la stessa cosa anche in inglese!!


Purtroppo tempo e memoria non vanno d’accordo; ahimè ricordo solo vagamente di aver posseduto anche io un VIC20; so però di averlo acquistato in viale Trento dai fratelli Simoncelli perché ho ancora in mente qualche immagine di quei momenti, io con i genitori. Il primo ricordo risale ad un gioco su “cartridge”, forse in omaggio con l’acquisto del VIC20, che si chiamava Radar Ratrace. Quante partite io e mio fratello sul computer collegato ad un TV in bianco e nero!! I videogiochi, che novità!!