Roberto

Mi chiamo Roberto Bizzarri e sono nato nel 1972.

Perchè questo blog?

Molto spesso mi sono servito di Internet per cercare informazioni  su qualcosa. In particolare ho sempre trovato preziosissimi i forum e blog, dove altre persone come me condividono la loro esperienza. Questi pareri personali li ho sempre ritenuti interessanti e assai verosimili.
Perciò vorrei provare a dare anche io il mio piccolo contributo.

In attesa di scrivere qualcosa di più intelligente su questa pagina, riporto dai miei primi articoli:

[…]
Non so cosa ci scriverò, mi piacerebbe usarlo ma non ho idea di cosa scriverci.

Intanto ringrazio Altervista di questo servizio. Avevo provato ad installare WordPress manualmente ma Altervista non forniva (gratuitamente) un database mySQL suffcientemente potente.

Poi, per caso, mi sono accorto che è Altervista stesso a  consentire l’attivazione e l’installazione di WordPress! Tutto in automatico! Forse non sarà l’ultima versione, ma va benissimo lo stesso.
[…]
Tutto è partito dal desiderio di provare WordPress, il software che state usando per leggere questo blog e che io uso per gestirlo.

Inizialmente avevo tentato ad installarlo manualmente, ma su Altervista non funzionava perchè il database mySQL era troppo piccolo nella versione gratuita. Poi, per caso, ho scoperto che lo stesso Alervista poteva inserire nel sito una versione ad-hoc di WordPress… così ho provato ed ha funzionato benissimo al primo colpo!

A questo punto, come non provare ad usarlo? Già ero colpito, oltre al fatto che è gratuito, dalla pagina di amministrazione…
[…]
Infine, è uscita pure un App gratuita per iPad per gestire i blog fatti con WordPress… mi piace usare queste cose! Mi permettono di capire cosa sta dietro le quinte di siti che spensieratamente usiamo tutti i giorni.

Di cosa mi occupo?

Lavoro da molti anni presso un’azienda di apparecchiature elettromedicali.
Per farla breve, altrimenti sembrerebbe un curriculum, ultimamente il mio lavoro è incentrato soprattutto sullo sviluppo software.
No, niente a che fare con i computer, per lo meno non inteso come si è comunemente abituati a pensare.
Lavoro su piccoli microcontrollori, la cui potenza è migliaia di volte inferiore rispetto ai moderni computer. Per fortuna anche i software che devo farci girare sono molto più elementari di quelli che usiamo sui PC. D’altro canto, essendo il microcontrollore “vuoto” cioè privo di un sistema operativo, la difficoltà sta proprio qui. Su un sistema operativo basterebbe chiamare una funzione apri finestra per crearne subito una, sui microcontrollori invece va creato tutto da zero, pixel per pixel, rispettando le temporizzazioni del display…